La Storia

Il sapore dei sogni

Tutto ebbe inizio nel 1994: avevo 14 anni ed ero già un grande appassionato di moto.
Un giorno, camminando per la campagna che circonda il mio paese natale, notai in un vecchio fienile una specie di strano motocarro. Era molto sporco e in buona parte distrutto, ma ne rimasi subito stregato. Era un Ercole Guzzi 500. Seppi poi che quel tipo di mezzo veniva usato negli anni Sessanta e Settanta per trasportare la ghiaia raccolta dal fiume Brenta.
La sua struttura, così grande e potente, mi pareva quella di un carro armato, e iniziai a fantasticare con gli amici su quali avventure avrei potuto vivere a bordo di un mezzo del genere. Gli avevo persino dedicato una canzone, che per molti mesi rimbombò nei muri del convitto nel quale studiavo. «C'è chi piange per la merendina, chi per un bocconcino. Ma io piango e son scontento a tutte le ore, perché voglio il motocarro con il climatizzatore!».

All'età di 21 anni, mèmore di quel sogno di bambino, con i primi risparmi da cuoco ne acquistai due, abbastanza malandati e ormai non più funzionanti, con l'intenzione di costruirmi il mio personale motocarro Guzzi. Ricordo ancora che trascorrevo tutte le giornate libere a cercare i pezzi mancanti e ad assemblarli. Così, con tanta pazienza e passione, dopo ben due anni lo completai, e fu proprio con quel mezzo che mi recai in chiesa per il mio matrimonio.

Per molto tempo lo usai per fare festa con gli amici, anche se la mia idea era quella di aprire un mio ristorante e di usare l'Ercole per trasportare la spesa.

Dopo alcuni anni tra i fornelli dei più rinomati ristoranti di Bassano del Grappa (VI) Italy, decisi di intraprendere la carriera di personal chef e lavorai per un lungo periodo nella casa di Renzo Rosso, patron della Diesel. Una persona eccezionale, per la quale ho sempre avuto una grande stima. È stato proprio lui a suggerirmi di unire le mie passioni: la cucina e le moto. «Hai già tutto, Moreno, basta solo che cominci!», mi diceva.

L'idea di lavorare all'aria aperta, di essere libero di spostarmi da una città all'altra, ma soprattutto di portare la mia cucina direttamente tra la gente...

Presi allora un vecchio quaderno. Sapevo ciò di cui avevo bisogno, conoscevo bene quale fosse l'equipaggiamento necessario per svolgere al meglio la mia professione di chef. Iniziai ad abbozzare la nuova forma che avrebbe avuto la mia Guzzi. Non più un'eccentrica moto per il divertimento, ma un mezzo da lavoro, funzione, tra l'altro, per cui questo modello è stato creato dalla casa madre.

Pezzo dopo pezzo, con l'aiuto di un bravo carpentiere, del mio amico Denis Zonta, anche lui un autentico cultore delle motociclette, e di molti altri “simpatizzanti”, in nove mesi sono riuscito ad ultimarlo.
Oggi eccolo qui, il mio Ercole Guzzi 500 targato Brentana Food. Frutto di anni di fatica, di ricerche, progetti, e custode di tanti sogni. Un omaggio a mio nonno, la cui famiglia era soprannominata “Brentana”, e alla mia terra d'origine, il Veneto, dove scorre il fiume Brenta.
Il mio motto è sempre stato «Sii felice e regala emozioni. Fai ciò che ti piace e divertiti a farlo!».
Ed è proprio perché mi piace regalare emozioni che ho dato vita al Brentana Food Style: cibo di alta qualità, fuori luogo, fuori posto, dove non te lo puoi aspettare.